venerdì 1 aprile 2011

Pino Vastarella @ èstile gallery

"Teatro di seta e ferro" è il titolo che Pino Vastarella ha voluto dare alla sua mostra, nascosta nel meraviglioso spazio che èstile gallery mette a disposizione in Via Chiana. Già l'ambiente è accogliente e colloquiale, informale e rassicurante in un connubio di oggetti di design, d'arte celata tra libri e pubblicazioni di grande pregio. Da tempo fruisco questo spazio inteso più come salotto della cultura del bello, della ricerca, dello stile e dell'arte grafica che come punto vendita: un vero concept store. Negli spazi di èstile è facile conoscere, conoscersi, scoprire e condividere passioni con avventori occasionali o fruitori assidui, una sorta di "open club" per chi ama l'arte e vuole condividere le sue passioni con semplicità sorseggiando un te, una cioccolata o un caffè...
In questo contesto, in questo crocevia di sguardi indiscreti ed assetati di una nuova cultura del bello, già dal primo piano, fanno capolino le opere della mostra di Pino Vastarella: abiti abilmente dipinti con colori acrilici resi opachi grazie a tele preparate con fondi in carta, gesso, reti ed altro.
La ricerca dell'artista è legata all'abito di ferro e di seta, dalle armature del '500 agli abiti di Christian Dior del '900, l'abito ha sempre rappresentato una protezione che da materiale si è sempre più trasformata in psicologica. L'abito come "schermo", l'abito protettivo, la corazza che prima si riempie di vezzosità e poi, nel tempo si trasforma in abito artistico, fusione di forme e colori per appagare l'effimero senso del gusto.
Questo è il percorso che ci propone Pino Vastarella in questa sua mostra nella quale mi accompagna illustrandomi le tecniche, qualche significato ed esprimendo con il brillare degli occhi tutta la sua passione. Un percorso interessante attraverso armature ed abiti, il tocco è gradevole, pieno di dettaglio, le rese cromatiche stupefacenti. Le opere, tutte di dimensioni importanti, si susseguono senza mai saziare l'occhio, abiti e armature, dal forte rosso al bronzo ruggine, dal giallo intenso all'acciaio dorato, ogni opera è accompagnata da un verso dell'Ariosto (dall'Orlando Furioso), quasi a voler rimarcare la natura fortemente legata al passato anche del concetto di abito moderno.
Abiti e armature, vuoti, nudi, privi dell'anima e del corpo che li abita perchè all'abito lasciamo la sua effimera esteriorità per mantenere la sostanza salda nel visitatore. Il quadro diventa quindi specchio per chi vuole vestirsi degli abiti della fantasia, da gran dama o da cavaliere, il quadro diventa trampolino per pensieri sempre più alti, pesanti come il ferro o leggeri come la seta, che solo l'uomo, nella sua nuda essenza, potrà mai intuire.

Via Chiana, 15
- 00198 ROMA (RM)
tel: 068555337
fax: 068555204

Nessun commento:

Posta un commento